La domesticazione di alcuni cereali nella mezza luna fertile puo’ essere vista, tramite la selezione volontaria dei ceppi migliori e piu’ appropriati, come la prima modifica (involontaria) del genoma di un altro essere vivente, da parte del genere umano, per ottenere i propri scopi (di cibarsene, in questo caso). Nel caso del frumento e dell’orzo, e’ la mutazione (normalmente recessiva) di un solo gene (!) a causare la non apertura spontanea dei bacelli per far cadere a terra i semi dove potrebbero germinare. Questa selezione artificiale della specie da parte dell’uomo porta al frumento, dove i semi sono tenuti nei bacelli, e possono quindi essere agevolmente raccolti per fare la farina e il pane. Questa mutazione genetica sarebbe stata letale alla pianta, in ambiente naturale senza l’intervento umano, in quanto non avrebbe potuto riprodursi, e per questa la selezione naturale la aveva fatta recessiva (ovvero quei ceppi che non la avevano come recessiva si sono estinti).