Gerusalemme. La citta’ e’ irriconoscibile. Il computo delle perdite e’ difficile oggigiorno. Giuseppe parla di 1 milione e centomila vittime. Ma, data la superficie della citta’, si stima che non vi abitassero piu’ di 150 mila persone. Al di la’ del computo esatto, il destino della citta’ e dei superstiti fu atroce. Ma Roma seguiva una sua logica, inflessibile, cinica, ma coerente. Gerusalemme, non fu, in se’, un’eccezione: non fu diversa o peggiore la sua sorte da quella di Cartagine o Corinto o Numanzia o Atene, tutti casi che il mondo di allora conosceva fin troppo bene. Al di la’ della tragedia, orrenda, della guerra, esisteva una totale incomunicabilita’ tra due visioni del mondo.