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Published on: AS

9 Dicembre 1978

La Pioneer Venus 2 si immette in orbita attorno a Venere; comprende 4 diverse sonde atmosferiche; vengono fatte tuffare nell’atmosfera e due, sebbene non fosse progettato, resistono all’impatto col suolo e trasmettono dalla superficie per 2s, l’una e 67minuti l’altra. La navicella trasportava una sonda atmosferica grande e tre piccole, progettate per raccogliere dati mentre scendevano nell’atmosfera di Venere. Le sonde non trasportavano strumenti fotografici e non erano progettate per sopravvivere all’atterraggio: le sonde più piccole non erano dotate di paracadute e si prevedeva che il paracadute della sonda più grande si staccasse quando si avvicinava al suolo. Tutte e quattro le sonde hanno continuato a trasmettere dati fino all’impatto; tuttavia, una è sopravvissuta e ha continuato a trasmettere dati dalla superficie. La sonda madre e le sonde piccole hanno effettuato diversi esperimenti fra cui: spettrometro di massa neutro, gascromatografo, radiometro a flusso solare, radiometro a infrarossi, spettrometro della dimensione delle particelle della nuvola, nefelometro per la ricerca di particelle di nubi, sensori di temperatura, pressione e accelerazione.