Gerusalemme. Gli Zeloti, chiedono l’aiuto degli Idumei, che radunano ben 20 mila armati, sotto il comando di Giovanni, Giacomo figlio di Sosa, Simone figlio di Tacea e Finea figlio di Clusoth. E così, una volta giunti gli Idumei, gli Zeloti si trovano assediati dal popolo di Gerusalemme, che a sua volta e’ assediato dagli Idumei. Questi ultimi, con il calare della notte e grazie ad un provvidenziale temporale, riescono ad introdursi all’interno delle mura cittadine, raggiungendo il grande Tempio, dove li attendono gli Zeloti. Insieme si precipitano per le vie di Gerusalemme, pronti a massacrare la popolazione. La battaglia che ne segue vede inizialmente, il popolo riuscire a respingere le forze alleate straniere, ma poi soccombere tragicamente alla miglior preparazione militare dei due alleati. E dopo questa strage, gli Idumei, pentiti di essere stati coinvolti in questo modo dagli Zeloti, temendo inoltre la reazione dei Romani, preferiscono mettere in libertà circa duemila cittadini rinchiusi in carcere, che prontamente fuggono dalla città raggiungendo Simone, mentre, subito dopo, si ritirano da Gerusalemme tornandosene nei loro territori. La loro partenza non produce però la cessazione delle ostilità tra il popolo e gli Zeloti, che al contrario continuano a commettere terribili delitti con rapidità fulminea. I morti sono quasi 9000 secondo Giuseppe. Fra loro anche i sommi sacerdoti Anano e gesu’ i cui corpi rimangono insepolti.