Strage di Primavalle. I due figli di Mario Mattei, esponente del Movimento Sociale Italiano, muoiono bruciati vivi dalla benzina in fiamme fatta filtrare sotto la porta da Lollo, Clano e Grillo, 3 militanti di Potere Operaio; i 3, condannati nel 1987, riusciranno a fuggire in Angola e poi in Brasile (paese senza estradizione con l’Italia) dove svolgono attivita’ giornalistiche o di politica, fino alla prescrizione delle condanne, avvenuta nel Gennaio 2005; le vittime sono Virgilio di 22 anni e Stefano di 8 anni. Alcuni giornali (tra cui “Il Messaggero”) ed intellettuali (tra cui Franca Rame, il Premio Nobel Dario Fo ed Alberto Moravia) si schierarono dalla parte dei 3 arrestati, rivendicandone l’innocenza e chiedendone la scarcerazione, oltre ad organizzare raccolte fondi in loro favore. La Rame scrisse in una lettera a Lollo “Ho provato dolore ed umiliazione nel vedere gente che mente […] di saperti protagonista di quel dramma scritto da un pessimo autore. […] Riceverai denaro dai compagni“. Il processo di Primo Grado si concluse il 15 Giugno 1975 con l’assoluzione di tutti e tre gli imputati per insufficienza di prove. In Secondo Grado, però, la Corte di Appello annullò la sentenza poichè uno dei magistrati giudicanti era affetto da “sindrome neuroastenica di tipo depressivo“: Lollo, rilasciato, fuggì in Brasile con l’aiuto logistico-economico di Potere Operaio; la sentenza d’appello, a sua volta, fu annullata dalla Corte di Cassazione, che trasmise gli atti ad una diversa sezione della Corte di Appello, la quale giudicò i tre terroristi colpevoli, condannandoli a 18 anni di reclusione. La sentenza d’appello venne confermata in Cassazione il 13 Ottobre 1987, ma successivamente la pena venne dichiarata estinta per intervenuta prescrizione. Nel corso di un’intervista al “Corriere della Sera”, Lollo ammettera’ la colpevolezza di tutti e 3 i terroristi, dichiarando che alla strage parteciparono altri tre membri della Brigata Tanas, ovvero Paolo Gaeta, Elisabetta Lecco e Diana Perrone (figlia dell’editore de “Il Messaggero”). Una settimana dopo anche Grillo ammettera’ la sua colpevolezza nella strage di Primavalle. Nello stesso anno la Procura di Roma riaprira’ il caso, che si concludera’ con l’archiviazione nel 2011.