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Published on: VG

1 Luglio 67

Jotapata (o Iotapata), Galilea, attuale Israele. Dopo 47 giorni di assedio i romani entrano in citta’ devastandola. I morti sono 40 mila. E’ l’atto finale di una serie di scontri citta’ per citta’, con incredibili sotterfugi e furbizie, come i sacchi di crisca per attutire l’urto degli arieti romani, il fieno greco bollito che sviluppa mucillagine, per far scivolare i fanti e la cavalleria, le torri romane ricoperte di tettoie di ferro, i lanciatori di giavellotto. Alla fine anche l’anima della rivolta, Giuseppe ben Mattia, dopo aver convinto gli altri 1200 irriducibili, rifugiati in una grotta, ad uccidersi a vicenda per non consegnarsi ai romani, rimasto da solo con un compagno, lo convince a consegnarsi ai romani. Sara’ d’ora in poi utile alleato e storico al fianco dell’Impero. Con la presa di Iotapata, la resistenza nella Galilea centro-occidentale cessa del tutto.