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Published on: FQ

1 700 000 000 a.C.

Oklo, Gabon. Si innescano da soli ben 17 reattori nucleari naturali. Sono evidenti infatti le scorie nucleari dello stesso tipo e percentuale prodotte dai reattori nucleari moderni: si tratta del terribile Plutonio 239 che nel processo di decadimento genera tutta una serie di sottoprodotti della fissione ritrovati esattamente (con uno scarto di 1ppm) nelle percentuali predette dalla teoria; considerando che i reattori sono vecchi di 1.7 miliardi di anni, si puo’ concludere che le leggi della fisica (perlomeno l’interazione debole) sono cambiate di meno di 1ppm negli ultimi 2 miliardi di anni! La combinazione fortunata e’ un misto di Uranio, acqua e cianobatteri. I batteri rendono l’acqua acida, che corrode l’Uranio (all’epoca l’Uranio 235, quello fissile, e’ il 3% del U238, mentre oggi e’ solo lo 0.7%), poi le alghe e il suolo filtrano l’Uranio e quando viene a mancare l’acqua per evaporazione, l’Uranio 235 si trova in concentrazione sufficiente ad innescare la reazione. Quando si spegne per esaurimento del combustibile fissile, il ciclo re-inizia. L’acqua funge anche da rallentatore dei neutroni (come intuira’ Enrico Fermi) in modo da renderli preda dei nuclei. In 150 mila anni di attivita’, i 17 reattori nucleari naturali, consumano ben 6 tonnellate e mezzo di Uranio, con cicli di 150 minuti circa. Una meraviglia galattica (in tutti i sensi).