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Published on: Cs

12 Maggio 2022

La prima immagine in assoluto del buco nero al centro della Via Lattea. L’immagine – che sembra una ciambella arancione sfocata (ma grande come l’orbita di Mercurio) – è la polvere e l’ombra intorno al buco nero stesso Sgr A*, vista dall’umanità per la prima volta, grazie al duro lavoro della collaborazione Event Horizon Telescope. Il risultato arriva tre anni dopo che la collaborazione ha rilasciato la prima immagine dell’ombra di un buco nero mai ottenuta: un buco nero supermassiccio chiamato M87*, con una massa di 6,5 miliardi di volte la massa del Sole, al centro di una galassia con 55 milioni di luce. anni di distanza. Sgr A* è notevolmente più vicino a noi, a una distanza di circa 25800 anni luce. Ma i due buchi neri presentavano sfide molto diverse. Tentare di immaginare un buco nero è tentare di immaginare l’invisibile. I buchi neri non emettono radiazioni che possiamo rilevare. Sono così densi che, oltre un certo punto noto come orizzonte degli eventi, nemmeno la luce, la cosa più veloce dell’Universo, è in grado di raggiungere la velocità di fuga dalla loro attrazione gravitazionale. M87* è ciò che chiamiamo nucleo galattico attivo. Ciò significa che si sta nutrendo, circondato da un enorme disco di polvere e gas che viene trascinato nel buco nero. L’attrito folle e la gravità coinvolti riscaldano questo materiale in modo che risplenda brillantemente. Sagittarius A* e’ più vicino, ma non è neanche lontanamente così attivo. Inoltre, il centro galattico della Via Lattea è denso di polvere che oscura gran parte di ciò che vi è contenuto. Inoltre, poiché il buco nero è più piccolo, il periodo orbitale del disco (che viaggia quasi alla velocita’ della luce) è più piccolo, il che significa che la luce cambia su scale temporali molto rapide (minuti per SgrA*, settimane per M87*), che ha complicato parecchio l’operazione di cattura dell’immagine.