Kenya, il massacro di Nataruk. I resti parziali fossilizzati di 27 individui, sono la prova di un massacro avvenuto circa 10 mila anni fa. 12 degli scheletri sono in buono stato di conservazione, mentre altri dieci mostrano i chiari segni di una morte violenta, fra cui lesioni sul collo causate da frecce e punte di proiettili di pietra nel teschio e nel torace di due uomini. Dei 27 individui ritrovati, 21 sono adulti, otto maschi, otto femmine e cinque di cui non si è riusciti a individuarne il sesso. I resti parziali di 6 bambini sono stati trovati mischiati insieme o nelle immediate vicinanze dei resti di 4 donne adulte, una delle quali era in stato di gravidanza molto avanzato. 10 scheletri mostrano i segni di gravi lesioni che sono state, probabilmente, letali. In altri cinque casi sono evidenti segni di colpi estremamente forti, causati forse da una mazza di legno. Altri traumi registrati includono ginocchia, mani e costole fratturate. All’interno di due corpi sono stati ritrovati tre reperti, probabilmente i resti di punte di freccia o di lancia: «Un uomo sembra stato colpito alla testa da almeno due punte di lancia e alle ginocchia da un corpo contundente» ha proseguito Mirazon Lahr. Per il co-autore dello studio, Robert Foley, docente del centro studi antropologici di Cambridge, i risultati a Nataruk sono l’eco antica della violenza umana: «Non ho dubbi che è nel nostro DNA essere aggressivi e letali, così come essere profondamente premurosi e amorevoli», conclude Foley. «Molto di ciò che abbiamo capito di biologia evolutiva umana suggerisce si tratti di due facce della stessa medaglia». La scoperta e’ opera di un gruppo di ricercatori del Centro Leverhulme dell’Università di Cambridge, nel 2016, e viene pubblicata su Nature.